I Socialdemocratici augurano a tutte le compagne e a tutti i compagni buon anno, preannunciando attraverso il segretario nazionale Umberto Costi la manifestazione socialista democratica per i 76 anni della svolta di Palazzo Barberini.
L’11 gennaio prossimo alle ore 12 a Palazzo Barberini in Roma, insieme a una delegazione di compagni di tutta Italia, nonché al Presidente della Fondazione “Giuseppe Saragat”, compagno Avv. Marco Gianfranceschi, ai Presidenti del nostro Partito, compagni Dino Madaudo e Mimmo Magistro, ricorderò la scissione del 1947 in seno al Partito Socialista Italiano e la conseguente nascita del PSLI (Partito Socialista dei Lavoratori Italiani), che assunse il nome da lì a poco di PSDI, inequivocabile antenato del Partito che oggi, con amore e sacrificio di molti, stiamo ricostruendo e che abbiamo chiamato tutti insieme, il 3 maggio del 2022, Partito della Socialdemocrazia (SD).
A quell’epoca, nel 1947,il Segretario del PSI era il compagno Pietro Nenni che con tenacia, già nel 1946, era favorevole a un rapporto forte, esclusivo, di prospettiva comune con il PCI, a quel tempo più leninista-stalinista che marxista. La storia la si conosce. Giuseppe Saragat era assolutamente contrario alla subalternità al Partito Comunista e di conseguenza all’URSS. Dissentiva fortemente da Nenni il futuro Presidente della Repubblica. Condividendo le sue idee, una folta schiera di compagni di alto profilo morale, culturale e di storia politica antifascista, organizzò la corrente riformista che a breve avrebbe adottato come proprio simbolo il Sole nascente usato da Turati e Matteotti nel 1922.
Il nostro fondatore credeva nella democrazia, nelle libertà di associazione, di culto, nella giustizia sociale, nel benessere dei lavoratori in un’economia di mercato che avesse Lo Stato come mediatore, nella collocazione dell’Italia nel consesso delle democrazie occidentali. Quell’11 gennaio 1947, prese la coraggiosa e difficile decisione di dare forma e corpo alle sue idee di democrazia e libertà uscendo dal PSI di Nenni, fondando quel partito di cui siamo legittimi eredi e continuatori.
Noi saremo a Palazzo Barberini con fierezza e commozione. Non proviamo rabbia nel vedere come altri, che in passato ci hanno denigrato e combattuto ferocemente, oggi celebrano in ogni dove i padri del riformismo storico e del socialismo democratico. Benvenuti!
A noi il compito di una seria autocritica per capire perché la storia ci ha dato ragione e gli elettori no.
Gli altri accettino i loro gravi errori e lavorino con noi e i compagni del PSI per una grande Costituente dei partiti della sinistra democratica. Questo è lo spirito che mi anima. L’unita dei lavoratori, come diceva Saragat, è il nostro fine ultimo.
Vi aspetto a mezzo giorno a Palazzo Barberini, per l’11 gennaio 2023.